Job assistance

Formazione continua

5 risposte sulla formazione continua

Il mio datore di lavoro deve pagare per la mia formazione continua?

Se è il datore di lavoro ad aver ordinato il perfezionamento professionale, è lui a dover pagare la formazione e il tempo di lavoro speso per quest’ultima.

Il datore di lavoro deve pagare la il perfezionamento professionale se questo è necessario per lo svolgimento del lavoro ed è quindi considerato come una “spesa necessaria” o se la formazione continua è prescritta da un contratto collettivo di lavoro.

Se la formazione continua o il perfezionamento professionale non sono né ordinati né necessari, in genere dovrete completarli nel vostro tempo libero e facendovi carico delle spese. La situazione è diversa se il vostro datore di lavoro vi ha garantito contrattualmente che contribuirà alle spese per determinate formazioni. Il datore di lavoro potrebbe altresì essere disposto a contribuire alle spese che avete sostenuto o ad anticipare un determinato importo, anche senza un tale obbligo contrattuale.

Ho diritto a del tempo libero supplementare per completare la mia formazione continua?

In linea generale no.

Se la formazione continua è ordinata dal datore di lavoro, non dovete sacrificare il vostro tempo libero poiché una formazione ordinata deve essere completata durante l'orario di lavoro (pagato).

Per una formazione continua che avete richiesto direttamente, potete in linea di principio prendere del tempo libero, unicamente se concordato contrattualmente o se il vostro datore di lavoro è d'accordo. Per legge, il vostro datore di lavoro deve concedervi solo “ le ore e i giorni di risposo usuali”, vale a dire generalmente eventi familiari come matrimoni, nascite o decessi. Un diritto al congedo per finalità educative è previsto dalla legge in linea di principio unicamente per attività giovanili extrascolastiche (vedi anche “Il capo deve concedermi tempo libero per gli esami universitari?”)

Ho diritto alla parità di trattamento se qualcun altro è stato autorizzato a completare una formazione continua?

Fondamentalmente no.

In base alla libertà contrattuale, il vostro datore di lavoro è fondamentalmente libero di decidere a quali dipendenti concedere un perfezionamento professionale e a quali no. Anche se è vero che il datore di lavoro deve proteggere la vostra personalità come previsto dal principio della parità di trattamento, il Tribunale federale ha stabilito che tale principio non impedisce al datore di lavoro di prendere decisioni non obiettive e arbitrarie. Il vostro datore di lavoro resta quindi libero di scegliere a chi fare sostenere un di perfezionamento.

Il vostro datore di lavoro potrebbe tuttavia infrangere la legge, qualora vi negasse deliberatamente una formazione continua per esprimere il suo disprezzo nei vostri confronti. Questo però potrebbe essere difficile da dimostrare.

Più facile, almeno da un punto di vista legale, è la situazione in cui il vostro datore di lavoro decidesse di concedere la formazione esclusivamente agli uomini o alle donne, infrangendo così il divieto di discriminazione sancito dalla Legge federale sulla parità dei sessi. Grazie all’alleviamento dell’onere della prova infatti non è necessario dimostrare una tale discriminazione, ma è sufficiente rendere verosimile la discriminazione. In tal caso sarà il vostro datore di lavoro a dover dimostrare che la ragione principale per cui non siete stati considerati la formazione continua non ha nulla a che fare con il vostro sesso. Qualora il datore di lavoro non riuscisse a fornire prove in merito, avete il diritto di esigere che il datore di lavoro cessi tale discriminazione.

Devo rinunciare alla mia formazione continua se una volta completata risulto formalmente più qualificato del mio capo?

Legalmente, no. L'avanzamento professionale fa parte dei diritti personali, che il vostro datore di lavoro è tenuto a proteggere. Il vostro capo non può quindi proibivi di intraprendere o negarvi deliberatamente una formazione continua.

Sarete voi a dover e poter giudicare concretamente, in che modo il vostro capo sarebbe in grado di gestire una situazione in cui un suo dipendente risulta formalmente più qualificato di lui. Come spesso accade, anche in una tale situazione, la cosa migliore è affrontare la questione direttamente con il vostro capo. A seconda delle dimensioni dell'azienda, può anche valer la pena mettersi in contatto direttamente con l'ufficio delle risorse umane o un altro ufficio responsabile dello sviluppo dei dipendenti. Idealmente sarebbe meglio organizzare un incontro prima dell’inizio della formazione e prepararsi bene a tale incontro: per quale motivo avete scelto tale formazione? In che modo ne beneficeranno l'azienda o il team di cui fa parte?

Un capo o un responsabile delle risorse umane che si preoccupa dello sviluppo professionale dei suoi dipendenti e dello sviluppo della sua azienda cercherà e troverà un modo affinché possiate fare la formazione desiderata.

Il mio datore di lavoro può esigere che io segua una formazione continua?

Sì, soprattutto se la formazione continua è prevista dalla legge o da un contratto collettivo. Il vostro datore di lavoro può inoltre obbligarvi a seguire una formazione continua se ha incluso tale punto nel contratto o semplicemente nell'ambito del suo diritto di impartire istruzioni.

Infine, anche disposizioni specifiche dei diversi settori possono rendere necessaria una formazione continua, che conseguentemente potrà o essere ordinata dal datore di lavoro. Questo è il caso, in particolare, se per svolgere il lavoro in conformità con le regole attualmente applicabili è necessario un perfezionamento professionale.

Se il suo datore di lavoro ordina una formazione continua, questa deve avvenire durante l’orario di lavoro (pagato). Se questo non è possibile, potete indicare il tempo speso per la formazione come lavoro supplementare

(vedi anche «Devo svolgere la formazione professionale obbligatoria anche se sono un autista a tempo parziale?»)


Il documento è stato utile?