Autorità

Cosa possiamo fare per cambiare la scuola alla quale è stato assegnato nostro figlio?

Chiunque non sia d'accordo con l’assegnazione ad una scuola per il proprio figlio, effettuata dal Comune, può chiedere una riassegnazione. I genitori hanno maggiori possibilità di successo se possono sostenere che il tragitto verso la scuola è irragionevole.

La competenza nel settore scolastico appartiene ai Cantoni. Pertanto i criteri di assegnazione delle scuole si basano di principio sulle direttive cantonali. Tuttavia queste direttive devono garantire che il tragitto verso la scuola sia ragionevole. È giuridicamente irrilevante se un bambino viene allontanato dalla sua cerchia di amici a causa dell'assegnazione della scuola. Tuttavia l'autorità competente dev’essere in grado di giustificare l'assegnazione in modo comprensibile.

I Cantoni organizzano l'assegnazione delle scuole

I Cantoni stabiliscono i criteri in base ai quali i bambini vengono assegnati alle scuole. Tuttavia devono garantire che il percorso verso la scuola sia ragionevole. Se non è ragionevole o se l'assegnazione è in contrasto con le direttive cantonali, ad esempio perché è troppo lungo, i genitori hanno buone possibilità di ottenere una riassegnazione. (Vedi anche: «Chi garantisce la sicurezza di nostro figlio sulla via di scuola?»)

Le direttive cantonali sono più importanti delle amicizie

Le argomentazioni non riferite al tragitto verso la scuola spesso non sono ben accolte dai Comuni. Di norma non sarà un argomento per il Comune il fatto che l'assegnazione scelta dal Comune allontani il bambino dalla sua abituale cerchia di amici. I genitori possono comunque chiedere al Comune una giustificazione per l'assegnazione. Questo in quanto l'assegnazione non dev’essere arbitraria; l'autorità non deve eccedere il proprio potere di apprezzamento e deve garantire l'uguaglianza dei diritti. Il Tribunale Federale ha quindi dato ragione ai genitori il cui figlio era stato assegnato dal Comune all'asilo più lontano dal luogo di residenza senza una giustificazione comprensibile.

Attualmente è pendente una causa presso il Tribunale Federale relativa ad un Comune che non ha assegnato il bambino alla scuola auspicata, perché aveva bisogno di un «tampone» per i nuovi arrivi. I genitori, invece, sostengono che l'assegnazione alla scuola rende loro molto più difficile l’organizzazione della cura del figlio. Il Tribunale amministrativo cantonale ha seguito questa argomentazione nella sua sentenza del 5 gennaio 2022 e il Comune ha presentato ricorso al Tribunale federale.

Aggiornato il 9 marzo 2023