Lavorare

Ho diritto a un indennizzo se accetto il licenziamento?

Solo se il lavoratore è disposto a proseguire il rapporto di lavoro ha diritto a un'indennità per licenziamento abusivo.

Chi richiede un indennizzo al datore di lavoro per licenziamento abusivo deve presentare opposizione per iscritto. Con il ricorso e con il suo comportamento successivo, il lavoratore deve dimostrare di essere disposto a continuare a lavorare per il datore di lavoro. In caso contrario, perde il diritto all'indennizzo. Lo ha confermato il Tribunale federale con sentenza del 7 luglio 2025.

Il lavoratore si oppone al licenziamento e accetta un nuovo posto di lavoro

A seguito di conflitti interpersonali e disaccordi relativi al pagamento delle provvigioni, il 26 agosto 2019 il datore di lavoro rescinde il contratto di lavoro con il dipendente con effetto dal 28 febbraio 2020. Il lavoratore dichiara per iscritto di attendere con impazienza il 28 febbraio 2020 e si mette in malattia dal 3 settembre al 29 novembre 2019. Il 24 ottobre 2019 comunica al datore di lavoro tramite il proprio avvocato che intende opporsi al licenziamento. Il 18 novembre 2019 il lavoratore firma un contratto di lavoro con un'altra azienda e il 29 novembre 2019 si dimette senza preavviso, poiché il datore di lavoro non gli ha più versato lo stipendio.

Mentre il tribunale di primo grado ha constatato un licenziamento abusivo da parte del datore di lavoro e un diritto al risarcimento, il tribunale cantonale d'appello lo ha negato. Il lavoratore ha presentato ricorso in materia civile al Tribunale federale.

L'opposizione al licenziamento deve esprimere la volontà di continuare a lavorare

Se un dipendente richiede un indennizzo per licenziamento abusivo, deve «presentare ricorso per iscritto alla parte che ha dato il licenziamento al più tardi entro la fine del termine di preavviso». Con il ricorso e il suo comportamento, il dipendente deve esprimere chiaramente la volontà di continuare a lavorare per il datore di lavoro. In caso contrario, il suo diritto all'indennizzo decade.

Come scrive il Tribunale federale, il lavoratore ha tuttavia espresso per iscritto la sua soddisfazione per la risoluzione del rapporto di lavoro e ha firmato un contratto di lavoro con un nuovo datore di lavoro. In questo modo perde il diritto al risarcimento per licenziamento abusivo. (Vedi anche: «Opposizione alla disdetta del contratto di lavoro: chi deve provare cosa»)

Il datore di lavoro può compensare gli anticipi con il salario dovuto

Il lavoratore motiva il suo licenziamento senza preavviso, successivo al licenziamento ordinario da parte del datore di lavoro, con il fatto che il datore di lavoro non gli ha più pagato lo stipendio. Come spiega il Tribunale federale, il datore di lavoro ha tuttavia compensato gli anticipi precedenti con il salario dovuto. Il Tribunale federale non vede alcuna indicazione di un condono di debiti da parte del datore di lavoro, motivo per cui la compensazione era ammissibile.

Il Tribunale federale respinge il ricorso e condanna il lavoratore al pagamento delle spese processuali per un importo di CHF 4 500. Egli deve inoltre versare al suo ex datore di lavoro un indennizzo di CHF 5 500.