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La polizia può pubblicare le foto di ricercati sui social media?

La polizia di propria iniziativa non è autorizzata a pubblicare su Internet immagini di ricercati. Tuttavia, se sono soddisfatti i requisiti stabiliti dal Codice di procedura penale, la procura pubblica può ordinare una ricerca su Internet.

Le autorità possono chiedere alla popolazione di collaborare alla ricerca. Nel caso di «reati gravi» possono anche utilizzare prove raccolte in violazione di norme che ne condizionano la validità. Nell'informare il pubblico devono in particolare rispettare la presunzione di innocenza e i diritti della personalità delle persone interessate.

Ricerca con la collaborazione della popolazione

Le autorità possono chiedere la collaborazione della popolazione nella ricerca. Tuttavia questa richiesta è un provvedimento coercitivo ai sensi della procedura penale. La Procura pubblica deve quindi rispettare i principi della procedura penale. In particolare, può richiedere la collaborazione della popolazione se vi sono sufficienti indizi di reato e se non può chiarire il reato con una misura più blanda.

Le autorità competenti possono quindi ordinare la pubblicazione di immagini di ricercati sui social media, in particolare se non sono riuscite a localizzare la persona in questione in nessun altro modo. L'azione dello Stato deve inoltre essere sempre proporzionata. Di norma, le autorità possono pubblicare sui social media una foto identificativa della persona ricercata solo come ultima risorsa.

Si è affermata una prassi che prevede una procedura in tre fasi: le autorità di polizia annunciano prima una ricerca pubblica. Se questa non va a buon fine, pubblicano su Internet immagini pixelate con una scadenza. Se i sospetti non si fanno ancora avanti, le forze dell'ordine tolgono il pixel alle immagini.

La ricerca su Internet è problematica

Il Codice di procedura penale non distingue tra ricerca pubblica tramite i media tradizionali e tramite internet/social media. Tuttavia, quest'ultimo caso è complicato: nemmeno le autorità possono cancellare definitivamente le immagini una volta pubblicate sui social media: Le immagini «cancellate» restano recuperabili con le opportune conoscenze tecniche. Soprattutto se il sospetto di reato si rivela alla fine infondato, la personalità della persona ritratta viene così violata.

È vero che le autorità divulgano dati all'estero quando pubblicano la foto di una persona ricercata sui social media, anche se di solito non è loro intenzione farlo. Anche se questa operazione può essere delicata, ora non è espressamente più considerata una comunicazione di dati personali all’estero.

Aggiornato il 14 settembre 2023