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Ho diritto al riposo notturno in città?

In città ci sono di solito quartieri con un riposo notturno parzialmente ridotto. Tuttavia, gli abitanti della città non devono accettare qualsiasi rumore.
La Legge sulla protezione dell'ambiente stabilisce che il rumore deve essere «limitato da misure applicate alla fonte». L'Ordinanza contro l’inquinamento fonico stabilisce inoltre le condizioni quadro, in particolare per le licenze edilizie in zone soggette a inquinamento acustico.
Non esiste invece una normativa nazionale sul riposo notturno. Le norme sono per lo più sancite dai regolamenti di polizia locali e variano quindi da comune a comune e, in particolare nelle città, da quartiere a quartiere. Di norma, il riposo notturno è in vigore dalle 22:00 alle 6:00. Tuttavia, soprattutto nei centri cittadini, tale riposo notturno può essere più breve e le autorità possono allentare le norme in caso di eventi particolari.
L'inquilino può lamentarsi con il locatore per il rumore
Se l'inquilino è disturbato dal rumore proveniente, ad esempio, da un ristorante o da un locale nelle vicinanze, può segnalarlo al locatore e chiedere che il problema venga risolto. Tuttavia, se già prima di firmare il contratto di locazione era a conoscenza del fatto che l'appartamento era esposto al rumore, avrà difficoltà a ottenere ragione davanti all'ufficio di conciliazione o al tribunale. (Vedi anche: «L'odore del cibo del ristorante arriva nel mio appartamento: cosa posso fare?»)
Tuttavia, anche in questo caso, ricorrere all'ufficio di conciliazione non è necessariamente inutile. In particolare, l'inquilino dovrebbe poter richiedere con successo una riduzione dell'affitto se l'attività molesta non rispetta il regolamento di polizia o i requisiti dell'autorizzazione di esercizio o dell'eventuale autorizzazione per il lavoro straordinario. (Vedi anche: «Riduzione della pigione a causa di un Open-Air rumoroso?»)
Il proprietario non deve accettare qualsiasi rumore
Il proprietario di un appartamento in città deve convivere con un riposo notturno ridotto, soprattutto se l'appartamento si trova in un perimetro corrispondente. Tuttavia, non deve accettare qualsiasi tipo di inquinamento acustico. Come scrive il Tribunale federale, «il rumore causato dalla clientela di un'azienda durante la notte può causare solo un disturbo minimo». Per questo cosiddetto «rumore quotidiano non tecnico» non esistono tuttavia valori limite di esposizione concreti, deve basarsi in particolare su linee guida private come la «linea guida Cercle Bruit» pubblicata dall'Associazione cantonale degli esperti in materia di protezione dal rumore.
L'autorità competente può autorizzare nuovi impianti fissi solo «se le emissioni sonore generate da questi impianti non superano i valori di progettazione nella zona circostante». Se un committente intende ristrutturare un impianto esistente, può farlo solo se contemporaneamente lo risana dal punto di vista acustico, a condizione che ciò sia «tecnicamente e operativamente possibile ed economicamente sostenibile». In determinati casi, il proprietario deve risanare il proprio immobile per rispettare le norme sul rumore. Il vicino minacciato o disturbato dal rumore ha il diritto di presentare ricorso nella procedura di autorizzazione edilizia o, se del caso, nella procedura separata di autorizzazione all'esercizio.