Salute

Difficoltà d‘udito dopo fuochi d‘artificio: l'assicurazione contro gli infortuni paga?

No, visto che non si tratta di un infortunio. Così ha stabilito il Tribunale federale con sentenza del 14 novembre.

Alla partita del FCL contro il FCSG sono esplosi due fumi e fuochi d'artificio. Un uomo, che si trovava a 20 metri dal petardo detonante, da allora ha difficoltà d'udito, soffre di tinnito e disturbo post-traumatico da stress. L'assicurazione infortuni competente ha rifiutato di erogare prestazioni, poiché l'evento non è un infortunio ai sensi di legge. Il Tribunale cantonale ha accolto il ricorso presentato contro la decisione. Il Tribunale federale ha, a sua volta, accolto il susseguente ricorso dell'assicurazione contro gli infortuni, dichiarando che l'evento non è un infortunio.

Solo un evento straordinario può cagionare un infortunio

Un infortunio secondo la legge è «qualsiasi influsso dannoso, improvviso e involontario, apportato al corpo umano da un fattore esterno straordinario che comprometta la salute fisica, mentale o psichica o provochi la morte». Il Tribunale federale si attiene alla sua costante giurisprudenza, secondo la quale il fattore esterno è straordinario «se - secondo criteri oggettivi - non rientra più nell'ambito di ciò che è comune e consueto per il rispettivo ambito della vita».

Il metro di valutazione è una persona sana

Il Tribunale federale nel corso di un procedimento penale aveva dichiarato il lanciatore di fuochi d'artificio colpevole di lesioni corporali gravi. Si è basato su di un parere medico, secondo il quale la perdita dell'udito del visitatore della partita era dovuta principalmente al lancio pirotecnico. Secondo il Tribunale federale, tuttavia, questa conclusione non è rilevante ai fini della questione a sapere se si tratti di un infortunio: il fattore decisivo in questo caso è se il botto era così forte che «ha un effetto negativo sulla salute di una persona sana senza alcuna malattia precedente». Così non è in questo caso, come dimostra la perizia acustica: in un caso normale un'esposizione una tantum a 112 dB non causa danni permanenti all'udito.

Il visitatore della partita danneggiato è stato esposto ad un livello sonoro massimo di 116,2 dB. Non si tratta di un livello insolitamente elevato, come dimostra, ad esempio, un'analisi comparativa della legislazione sulla protezione contro i pericoli da rumore: in base a questi, le manifestazioni con suono amplificato elettroacusticamente non devono superare in qualsiasi momento il livello sonoro massimo di 125 dB.

Di conseguenza secondo il Tribunale federale non sussiste un infortunio, motivo per cui l'assicurazione contro gli infortuni non è tenuta a fornire prestazioni.

(cf. «Chi paga i costi della terapia di un acufene legato ad un concerto?»)