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Un tribunale può sorvegliare i dati del telefonino di un minore?

L'autorità inquirente può disporre misure coercitive e anche nei procedimenti penali minorili, inclusa la sorveglianza dei dati del cellulare.

Nei procedimenti penali minorili sono ammesse fondamentalmente le stesse misure coercitive previste dal codice di procedura penale. Ciò non viola il diritto fondamentale alla protezione dei fanciulli e degli adolescenti. Lo ha stabilito il Tribunale federale con sentenza dell'11 novembre 2019.

Il tribunale dei minori ordina la sorveglianza del telefonino

Un giovane viene incarcerato per aver violato la legge federale che vieta i gruppi «Al-Qaïda» e «Stato islamico», a tempo determinato, applicabile al momento del giudizio. Il tribunale dei minorenni predispone la sorveglianza retroattiva dei dati del suo telefono cellulare e il tribunale dei provvedimenti coercitivi approva la sorveglianza. Il detenuto ricorre senza successo contro la sorveglianza presso l’autorità giudiziaria cantonale. Il Tribunale federale conferma la decisione.

I provvedimenti coercitivi sono possibili anche nei procedimenti penali minorili

Il giovane sostiene che la sorveglianza del cellulare è incostituzionale. Ciò perché la sorveglianza senza la necessaria base legale viola la protezione dei fanciulli e degli adolescenti costituzionalmente garantita e la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo.

Tuttavia, il Tribunale federale ha ritenuto che la sorveglianza delle telecomunicazioni dei minori sia consentita dal codice di procedura penale minorile. Questo perché l'autorità inquirente può ordinare i provvedimenti coercitivi che la procura pubblica può disporre secondo il codice di procedura penale (per gli adulti). La sorveglianza delle telecomunicazioni e, di conseguenza, dei dati dei telefoni cellulari è un provvedimento coercitivo di questo tipo. Nel Canton Ginevra in questione, il tribunale dei minori è un'autorità inquirente ai sensi del Codice di procedura penale minorile. Di conseguenza era autorizzato ad ordinare il provvedimento coercitivo della sorveglianza del telefonino. 

Il Tribunale federale ha respinto il ricorso e ritenuto che le autorità avessero legittimamente raccolto i dati del cellulare del minore. Il Tribunale federale ha respinto la richiesta di gratuito patrocinio; non ha addebitato spese giudiziarie.

Aggiornato il 13 novembre 2025


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