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A teatro posso sedermi in un posto qualsiasi?

Ci può provare. Siccome in via di principio ciò costituisce mancato rispetto delle condizioni generali di contratto (CGC), l’organizzatrice potrebbe farvi pagare il posto più caro o addirittura espellervi. 

Acquistando un biglietto per uno spettacolo viene a crearsi un contratto fra spettatore e promotore. Vale a dire che il primo paga al secondo un determinato importo in cambio della fruizione del servizio culturale offerto. Chi lo organizza non è tenuto ad accettare che in seguito si occupi un posto diverso da quello attribuito, specie se migliore e quindi più costoso.

La risposta stà nelle CGC

Ovviamente tutto dipende dall’ipotesi che vi becchino o meno. In tal caso fa stato quanto riportato nelle condizioni generali del teatro in questione. Queste sono vincolanti purché non risultino abusive e che all’acquisto del biglietto vi abbiano esplicitamente rinviato alle CGC e permesso di prenderne visione. Il cliente deve essere reso espressamente attento ad eventuali disposizioni insolite. Non è peraltro da considerarsi insolita una clausola nelle CGC che prevede il pagamento di un supplemento in caso di un successivo cambio di posto oppure l’espulsione dello spettatore che vada ad occupare un posto diverso da quello assegnatogli senza previo consenso dell’organizzatrice dello spettacolo. 

Denuncia per violazione di domicilio

Il teatro ha comunque buone carte anche in mancanza di specifiche CGC. Se vi rifiutate di pagare il sovrapprezzo richiesto, ha il diritto di esigere un risarcimento danni. E se vi opponete all’invito di abbandonare la sala, rischiate addirittura una denuncia per violazione di domicilio.