Lavorare
Il mio capo deve concedermi un giorno libero per recarmi alla scuola di mio figlio per la giornata delle porte aperte?

Il datore di lavoro deve concedere un permesso a un dipendente con obblighi familiari per occasioni speciali e, in linea di principio, retribuire tale tempo.
Se soggetto alla legge sul lavoro, il datore di lavoro deve tenere «in particolare considerazione» i dipendenti con figli di età inferiore ai 15 anni. Ciò significa, tra l'altro, che un dipendente deve poter accompagnare il proprio figlio in occasioni speciali.
Se il dipendente è impossibilitato a lavorare a causa dei suoi obblighi familiari, il datore di lavoro deve «pagare il salario corrispondente per un periodo limitato». (Vedi anche: «Mio figlio è malato. Mio marito deve prendere vacanza?»)
Il lavoratore deve poter partecipare agli eventi importanti del figlio
Fino al compimento dei 15 anni, i genitori e i tutori legali hanno degli obblighi familiari nei confronti dei figli. Devono essere presenti quando un figlio non è ancora in grado di assumersi le proprie responsabilità. Una giornata di visita a scuola è un evento speciale che il datore di lavoro deve tenere in considerazione (vedi anche: «Posso prolungare la pausa pranzo per cucinare per mio figlio?»)
Secondo le linee guida della Segreteria di Stato dell'economia (SECO), il diritto alla considerazione spetta al genitore che «si occupa della cura del figlio nel momento dato». La SECO limita la considerazione richiesta nella misura in cui le condizioni aziendali lo consentono.
Diritto alla continuazione della retribuzione in caso di adempimento di obblighi familiari
Mentre una malattia o un incidente del figlio sono difficilmente prevedibili, le assenze dovute a eventi particolari, come una giornata di visita, sono di norma note con largo anticipo. Spetta al lavoratore comunicare tempestivamente tali assenze, affinché il datore di lavoro possa pianificare di conseguenza l'organizzazione del lavoro.
Se la giornata di visita cade durante un normale giorno lavorativo del dipendente, quest'ultimo ha diritto alla retribuzione per il tempo perso. Se invece la giornata di visita cade in un giorno libero, il datore di lavoro non è tenuto a corrispondere la retribuzione. Lo stesso vale se il dipendente ha un orario di lavoro irregolare e il datore di lavoro non lo ha programmato per lavorare nel giorno della visita (Vedi anche: «7 risposte al nuovo congedo di assistenza»)