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Nel concubinato chi riceve l‘assegno familiare per il figlio comune?

La convivenza non modifica i rapporti di proprietà. Nel caso di mobili acquistati insieme, la legge presume inizialmente la comproprietà.

A differenza del matrimonio o dell'unione domestica registrata, la convivenza non ha alcun effetto sui rapporti di proprietà. Se i partner non hanno concordato diversamente, la legge presume la comproprietà in parti uguali. Per evitare ambiguità, in particolare in caso di separazione, è opportuno tenere un inventario durante la convivenza. (Vedi anche: «Ho diritto ad un salario se mi occupo della gestione della casa durante la convivenza?»)

Il fatto che la legge non disciplini il concubinato è attualmente oggetto di discussione in Parlamento. Un'iniziativa parlamentare chiede l'introduzione di un «Pacte civil de solidarité», che come dovrebbe essere concepito un «concubinato plus». Dopo che le commissioni giuridiche di entrambe le Camere hanno approvato l'iniziativa, il ha Consiglio degli Statirinviato la questione al 2027.

Il concubinato non influisce sui rapporti di proprietà

Mentre il matrimonio e l'unione domestica registrata regolano con il regime patrimoniale chi possiede cosa, per il concubinato non esistono disposizioni corrispondenti. Come ha stabilito il Tribunale federale, le disposizioni del diritto matrimoniale in materia di regime patrimoniale non si applicano nemmeno per analogia.

Per gli oggetti acquistati in comune, la legge presume quindi la comproprietà anche nel concubinato. Ciò significa che ciascun partner può utilizzare i mobili nella misura in cui ciò non pregiudichi i diritti del partner convivente. Nessuno dei partner può disporre da solo dei mobili, quindi non è consentito, ad esempio, vendere i mobili acquistati in comune senza il consenso del partner convivente.

Se un mobile o un altro oggetto appartiene esclusivamente a uno dei conviventi, le disposizioni di legge sulla comproprietà non trovano applicazione. Lo stesso vale se i conviventi hanno acquistato il mobile in comune, ma ne hanno attribuito la proprietà a uno dei partner.

Inventario utile nella convivenza

In caso di separazione, può essere difficile dimostrare quali beni siano in comproprietà e quali siano di proprietà esclusiva. È quindi utile tenere un inventario già durante la convivenza. Qui i conviventi possono elencare in particolare gli oggetti di maggior valore e annotare chi li ha acquistati e quando. Gli oggetti acquistati insieme, ad esempio tramite un eventuale conto comune o dalla cassa familiare, sono in comproprietà, salvo diverso accordo. Gli oggetti acquistati individualmente sono di proprietà esclusiva, salvo diverso accordo.

Non esistono requisiti formali di legge né per l'inventario né per un eventuale contratto di convivenza. Per evitare ambiguità, è tuttavia opportuno apporre almeno la data e le firme di entrambi i conviventi.

Aggiornato il 13 novembre 2025