Lavorare

Posso stipulare un'ipoteca presso la mia datrice di lavoro?

Una datrice di lavoro può concedere ipoteche come una cassa pensione o una banca. Dal profilo dei diritti reali l'ipoteca di una datrice di lavoro è un normale pegno immobiliare, ma la datrice di lavoro può collegare l'ipoteca o le sue condizioni al contratto di lavoro in base al diritto del lavoro.

Un'ipoteca è un prestito garantito da un pegno immobiliare. In linea di principio, qualsiasi persona, compreso la datrice di lavoro, può concedere un tale prestito. La datrice di lavoro può concedere ai propri dipendenti condizioni preferenziali, ma può modificarle o cancellarle, così come l'ipoteca stessa, non appena il dipendente lascia il posto lavoro.

La datrice di lavoro può concedere un mutuo

L'ipoteca nasce con l’iscrizione nel registro fondiario; è validamente costituita con atto pubblico. Mentre l'importo effettivo del prestito o l'importo massimo devono essere registrati nel registro fondiario, ciò è possibile ma non obbligatorio per l'importo degli interessi.

Le parti contraenti sono ampiamente libere di concordare il livello di interesse e di modificarlo nuovamente. Esistono tuttavia due restrizioni: in primo luogo, l'importo del tasso d'interesse non dev’essere contrario alle disposizioni contro l’usura e deve rientrare nel quadro di eventuali norme cantonali. In secondo luogo, le parti contraenti non possono aumentare successivamente il tasso di interesse di oltre il 5% a pregiudizio dei creditori pignoratizi posteriori.

Come qualsiasi altro prestito, anche il debitore deve rimborsare l'ipoteca e, come qualsiasi altro creditore ipotecario, anche la datrice di lavoro può perseguire il dipendente in via di realizzazione del pegno se il dipendente non paga le rate come concordato.

Particolarità pratiche delle ipoteche da parte della datrice di lavoro

Sebbene dal profilo dei diritti reali un'ipoteca della datrice di lavoro non sia diversa da un'ipoteca della banca, nella pratica esistono caratteristiche particolari. La datrice di lavoro o la cassa pensione possono concedere tassi d'interesse più interessanti, cioè più bassi, rispetto al mercato. In compenso, però, è probabile che siano rigorosi nella valutazione della solvibilità del debitore e del valore della casa, motivo per cui un dipendente di solito ottiene il mutuo solo se rappresenta un «buon rischio» per la datrice di lavoro o la cassa pensione.

Infine, va notato che un mutuo di questo tipo rende il lavoratore dipendente dalla datrice di lavoro: se cambia lavoro, può eventualmente mantenere il mutuo ma perdere le condizioni preferenziali. In questo caso, il dipendente dovrà pagare interessi più alti dal momento in cui lascia l'azienda. Frequentemente, tuttavia, la datrice di lavoro disdice il mutuo del dipendente dopo che questi ha lasciato l'azienda, il che significa che deve rimborsarlo.

Attenzione: un credito garantito da un'ipoteca è imprescrittibile, anche se si tratta di un'ipoteca della datrice di lavoro.

Aggiornato l'11 aprile 2024